Libri contro sigarette
Non vi sono al mondo creature più strane degli amanti dei libri. I lettori li scrutano tra gli scaffali con occhiate lupesche e sornione; li maneggiano come sibille, fanno orecchie alle pagine, sottolineano tutto. I librai, nascosti dietro il loro bancone, vigilano su di loro come i guardiani di un tempio. I recensori li santificano o li gettano nel rogo. I professori li declamano con fare religioso. Gli incauti li usano per mettere in equilibrio il tavolo della cucina.
Il mondo dei libri, e dunque della letteratura, è un grande circo di vizi, manie, abbandoni estatici, dispute e delusioni. Ma è anche molto altro: le ossessioni della letteratura sono sempre sintomo di malattie ben più luminose: slancio politico, autocoscienza, memoria, desiderio di mondi sconosciuti, più giusti, più equi. George Orwell, genio multiforme e amante dei libri in tutte le possibili incarnazioni, affida a queste pagine le sue riflessioni di giovane libraio scoraggiato, di critico letterario disilluso e di uomo adulto segnato da un’infanzia dominata da lotte di classe e un’educazione crudele.
Tra le parole di questi saggi – tra lettori smarriti, propagande inefficaci, e figure opache di un’epoca non così lontana – si cela un invito necessario: rimettere in discussione il modo in cui guardiamo il mondo.
Traduzione di Carola Palmeri
ATTENZIONE: Il libro verrà spedito il 16 luglio 2025.
14,25 €
48 disponibili
George Orwell, pseudonimo di Eric Arthur Blair, (Motihari, 1903 – Londra, 1950) è stato uno scrittore, saggista, giornalista e critico letterario che ha indagato i pericoli del totalitarismo. Pilastro del genere distopico, è diventato uno degli autori più rappresentativi della letteratura del Novecento.